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Pulenta gialda

(a cura di Serafino Vaninetti)

Cara mam mi ho fam
vöri pulenta con salam
bel fiöö per incöö
te la manget coi fasöö
coi fasöö la vööri no
la ma fa girà l'còo
se l'te döl l'còo da matt
te la manget con el lat

Rit: Pulenta gialda
l'è bela calda
col lat bel fresc
la mangium nün
l'è buna e sana
come la mama
ne fem na pel
e ghel disum a nessün

Con el lat l'è mulesina
la sumaia a na papina
se la pias men indurida
te la meti la rüstida
ben rüstida col büter
mi l'ho già mangiada ier
te faroo un bel pulentin
con tri ööf in cereghin

Rit: Pulenta gialda..........con trii övin

I trii ööf en razionaa

te la manget col stuaa
de stuaa che ne pü chi
e po' incöö l'è venerdì
venerdì l'è di da pes
col merlüz l'è bona stes
oh che barba col merlüz
pien de resc, salaa e düür

Rit: Pulenta gialda ..........col merlüz.

La Cansun de la
Scigueta Paura
della civetta

La banda dei nottambuli
(Musica e testo Vanseraf)

Quando la notte è vicina
nella vecchia fattoria,
ogni cosa è dentro l'uscio
solo il vento, lieve lieve
accarezza rami e fronde
nella notte che incombe.

Ma dal piano fino al monte
la banda dei nottambuli
s'appresta aprir la scena
con lo spettacolo più bello
quando sul palco c'è la faina
con la talpa e pipistrello.

Ritornello:
Siam la banda dei nottambuli
veri amici della notte
quando il bimbo a dormir và
per noi comincia l'attività.
Siamo la talpa e pipistrello
quando è buio per noi è bello
noi viviamo senza paura
mai vogliamo portar sventura.

Se la talpa è un pò cieca
il suo fiuto la compensa,
la faina è assai crudele
ma vagliar sa la natura
con senso il pipistrello,
la sua preda troverà.

Per negare questa storia
questa storia maledetta
nessun cuor più si sgomenti
al cantar d'una civetta
quando il cielo si oscura
bimbo dormi, senza paura.


Canzone composta per smentire una storia a discredito per la banda dei nottambuli.
Dedicata a grandi e piccini, affinché nessuno creda alla leggenda che porta sventura ad ogni incontro con questi amici della notte.
Il canto di civetta è di gioia e vita, mai deve essere di paura.
(Serafino Vaninetti)

 La mamma
di Rosina

La mamma di rosina era gelosa bim bom bam
Rosina amami per carità
Nemmeno a prender l'acqua con gli occhi bianchi e neri
Nemmeno a prender l'acqua la mandava

Un giorno si alzò presto e andò al mulino bim bom bam
Rosina amami per carità
Un giorno si alzò presto con gli occhi bianchi e neri
ma trova il mulinaio addormentato

E sveglia mulinaio che l'è giorno bim bom bam
Rosina amami per caritò
E sveglia molinaio dagli occhi bianchi e neri
che devo macinare questa farina

E già che sei venuta mia Rosina bim bom bam
Rosina amami per carità
Ti voglio macinare con gli occhi bianchi e neri
Ti voglio macinare fina fina

E mentre la mola macinava bim bum bam
se la stringeva al petto sopra al sacco della farina
Rosina amami per carità
se la stringeva al petto e la baciava

Sta fermo molinaio con le mani bim bum bam
Rosina amami per carità
Io tengo sei fratelli con gli occhi bianchi e neri
io tengo sei fratelli ti uccideranno

Canzone della castagna

musica:
Ivan Porta
testo:
Serafino Vaninetti


Quando piove in montagna,
la castagna non si bagna
e nel suo riccio se ne sta,
ma se poi fa capolino
chi arriva lì per primo
dentro al sacco finirà.

Poi andrà nel padellone
di ferro fatto apposta
per chiamarsi caldarrosta,
e restare in compagnia
a far gaio ogni bambino
al calore del camino.

Rit.
Questa è la castagna
Che vien giù dalla tagnae di bocca in bocca il gusto 'accompagna.La coglie il contadino per trarla dal destinosenza chiedersi perché
Diventerà diventare marrons glacè

Finalino:
E' un bel canto allegro
spensierato e birichino
ma chi mangia la castagna
la canzone ricanterà.
ripeterà il suo detto
antico e campagnolo
"la castagna la gaa la cua
e chi prim la ciapa l'è sua".

 
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