|
Il museo è in fase di allestimento, facente parte del giro museale della provincia di Sondrio. Il luogo è conosciuto e visitato regionalmente, quale contenitore di coltura popolare e contadina della Valgerola. L’evento è avvenuto nel 1998, aperto al pubblico con visite libere e gratuite. Il molino è perfettamente funzionante, allinea due palmenti per macinare qualsiasi cereale. La nostra preferenza di macinazione, è il granoturco da polenta autoctono.
Dal 2010 il museovanseraf Molino del Dosso, essendo sul territorio del sorgente del MUSEO ECOMUSEO DELLA VALGEROLA entra a farne parte, con diritto e piacere di poter collaborare come luogo di cultura delle tradizioni valligiane.
L’esposizione permanente del MUSEOVANSERAF dispone di attrezzature di grande interesse storico nella Provincia di Sondrio dispone di ampio cartaceo: libri e video di cultura didattica che riguardano la civiltà contadina del territorio che raccontano la storia del cibo.
All’occhio dei visitatori, nel museo sono alloccati due molini: uno con i maccanismi in legno costruito nel primi anni dell’ottocento, con l’evento della macinazione a forza idraulica
Non manca la pila (molino medioevale a doppio mortaio) per pilare orzo e segale. Altro strumento lavorato in pietra, è il frantoio della Costa, riscoperto a Sacco Inferiore in località Costa. (epoca XVI secolo) atto a trarre olio dalle noci, e, qui impiantato. Non mancano attrezzi come la pietra concava e, molini rotatori manuali. per la macinazione del grano saraceno.
Di valore storico anche una vecchia macina trovata a Sacco inferiore, da scavi effettuati nei pressi del convento dei Domenicani nel 1667. Altro attrezzo in ferro, è stato donato dalla ditta Buzzetti di Morbegno, si tratta dell’antico maglio che batteva i forgiati trasformandoli in zappe e badili, per lavorare i prodotti della terra
L’intento del museo Molino del Dosso: assieme all’ASSOCIAZIONE PER LA SALVAGUARDIA DEL GRANOTURCO DA POLENTA è quello di mantenersi vivo, avere attorno a se, qualche campo dove seminare le nostre buone sementi, che si stanno disperdendo per la non coltura.
Per piccoli coltivatori c’è l’opportunità di riprendere nicchie di mercato importanti, con le nostre sementi di granoturco autoctono, ben acclimatate ed esclusive, per cuocere, la gialla e originale polenta taragna della Valgerola condita dal nostro formaggio Bitto purtroppo quasi dimenticata per introduzione di farine miste mai o poco seminate in Valtellina. Nel nostro intento non dimentichiamo la castagna troppi hanno cessato di coltivare le varietà valligiane con i tipici procedimenti di essicazione tradizionale che con troppa leggerezza disperdiamo
Il molino è posizionato sul territorio di RASURA ma si completa con la parte dei MUSEO ALL’APERTO nella contrada di Sacco Inferiore (Cosio) che comprende: Castagneto e noceto per mantenere varietà del marroncino di Sacco, sei case rurali del XV-XVII e, XVIII secolo, situate nel centro storico. Casa Serafino Vaninetti, che contiene telaio ottocentesco, di Orsola Zugnoni di Mellarolo (Cosio) che manovrava per "laurà la tila" tessere la tela tratta dalle fibre di canapa.
Il Museovanseraf molino del Dosso, deve appassionare anche il comune di Morbegno: la storia racconta che la Contrada di Sacco Inferiore, un tempo il suo territorio comprendeva le località confinanti di Campione (Bona Lombarda) e San Carlo e, fra le fra le due comunità, valeva un patto d’unione.
L’antico confine con Morbegno era il torrente Bitto per tutta la lunghezza fino al fiume Adda. Unione vera, che comprendeva addirittura, la sepoltura dei morti degli abitanti di Sacco Inferiore presso il cimitero di San Martino in Morbegno. Lo spostamento a sera di Morbegno di là del Bitto, pare sia avvenuto intorno all’anno 1530, inguanto gli abitanti oltre il Bitto, da tempo partecipavano alla vita civile e religiosa di Morbegno.
Naturalmente il progetto e fondazione del Museovanseraf, è un appello di interesse culturale, di adiacenza e comune storia, anche per l’apporto di numerose famiglie scese da Sacco, fra le quali, quella potente dei Malaguccini. In buona coabitazione e sostanza acon Morbegno, attualmente vivono numerose famiglie di Sacco, come quella dell’ l’istitutore del Museovanseraf molino del Dosso, con sede sita in via Borgo Salvo, dove è allestito una mostra permanente: 100 anni di musica popolare, DAL GRAMMOFONO AL DIGITALE che su domanda si può visitare.
Serafino Vaninetti
|